(…) Uno dei quartieri più famosi per la raffinazione è Siloè. Se ci arrivi di notte, aggrappato come è alla collina, con le sue luci sembra un presepe. Agli inizi del 2000 i politici ordinarono ai Generali di organizzare una mega irruzione: entrare a Siloè con l’esercito. Partì il blitz delle teste di cuoio. I combattimenti durarono giorni con decine di morti da entrambe le parti. Da allora molte le case di Siloè sono state tinteggiate di bianco, un segno tangibile di pace per dire: “vogliamoci bene”. Più che una pace, però, è una tregua armata, con equilibri delicatissimi. A Siloè si continua a raffinare, e le forze dell’ordine, dopo la mattanza di dieci anni fa, si guardano bene dal “disturbare” le bande di produttori.
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