salvatore
contini
Nasce a Sassari il
2 febbraio del 1943. Figlio di un cantoniere
provinciale, originario di Ozieri (Ss).
Trasferitosi, con la famiglia, da piccolo ad Olbia
(Ss), lavora come autotrasportatore nell'impresa di
movimento terra del geometra Mario Nieddu di Olbia,
anche lui coinvolto nella superanonima e condannato
a 12 anni di reclusione. Qualche anno dopo viene
assunto in un'agenzia turistica ad Olbia, quella di
Lucio Ragnedda (arrestato per riciclaggio di denaro
provveniente da sequestro di persona ed assolto,
per non aver commesso il fatto). Salvatore, meglio
noto come Tore, Contini, in quegli anni, guida
l'autobus dell'azienda. Trasporta i Marines della
vicina base USA di Santo Stefano, da e per
l'aeroporto Olbia Costa Smeralda. E in quel periodo
che partecipa e progetta i sequestri più
eclatanti. Contini verrà arrestato dal
giudice Luigi Lombardini il 7 settembre del 1982.
Negli anni precedenti Salvatore (Tore) Contini
veniva accusato di aver tentato il sequestro di
Nicola Azara, suo padrino di cresima e possidente
terriero.
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Salvatore Contini in
una
foto segnaletica scattata
subito dopo l'arresto.
Arresto avvenuto ad Olbia
(Ss) ad opera dei
carabinieri di Tempio-
Pausania
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muore ad Ajaccio
(Corsica-Francia) il 7 giugno 1984
Hanno voluto fargli
pagare la morte di Guy Orsoni. Salvatore Contini
viene ucciso, insieme al suo complice Jean Marc
Leccia nel carcere di Ajaccio in Corsica, da un
commando del F.L.N.C., Fronte Nazionale di
Liberazione della Corsica. Noel Pantalacci,
Pantaleon Alessandri e Pierre Albertini fanno parte
del commando che, travestiti da gendarmi prendono
in ostaggio le guardie carcerarie dirigendosi verso
le celle. Probabilmente, i tre militanti del Fnlc
non volevano uccidere immediatamente Contini e
Leccia ma rapirli, processarli e far coincidere
l'esecuzione, con il primo anniversario della
scomparsa di Guy Orsoni, avvenuta il 17 giugno del
1983. Ma probabilmente Contini e Leccia hanno
intuito subito l'agguato, le divise non dovevano
bastare a ingannarli, ben sapendo che il Fronte
avrebbe tentato ogni modo per vendicare il ricco
possidente di Propriano, uno degli uomini
più influenti negli ambienti
dell'irredentismo corso.Avranno messo in atto
qualche tentativo di resistenza, forse qualcuna
delle guardie prese in ostaggio è riuscita a
liberarsi e a dare l'allarme, rendendo improbabile
e difficoltoso il sequestro: sta di fatto che la
vendetta avviene all'istante, rapida e cruenta.
Arrestati, gli autori della "operazione" si sono
dichiarati prigionieri politici.
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